18 ott 2007

Partito Democratico (ma che bisogno c'era).

Tutto inizia qui, ma qua e qua l'argomento viene affrontato con una certa delicatezza.
Questa mattina io e la mia dolce metà abbiamo affrontato l'argomento ed ho deciso di eleggerlo a paradigma di un confronto tra due modi di vedere la politica: una visione pratica e funzionale messa a confronto con un "vorrei essere pratico e funzionale ma non riesco a staccarmi dai sogni e dagli ideali".
Quello che segue lo si potrebbe tranquillamente ambientare in una meravigliosa piazza di una città italiana, su uno di quei meravigliosi quanto scomodi tavolini in ferro battuto di un caffè all'aperto, l'autunno fa da fresca cornice all'occasione:
(JJ):" - Straordinario evento a Reggio Emilia: durante le operazioni elettorali delle primarie un quadro di Togliatti ha cominciato a lacrimare, ma non l'ha visto nessuno perché era in cantina da dieci anni..."
- risatina contenuta, ma effettivamente i dati sull'affluenza alle urne sono confortanti. Solo al nord, ed in particolare la Lombardia sembra mancare di entusiasmo -
"... sicuramente non c'è coinvolgimento, e non c'è perchè dai tempi del psi non esiste un partito di sinistra che faccia e che difenda gli interessi del Nord Italia questo è il motivo per il quale, soprattutto in Lombardia, lega nord e destre pseudomoderate hanno potuto attecchire e governare con una certa facilità... del resto il PRC di Bertinotti è diventato (ad una tornata elettorale) il primo partito di sinistra a Milano."
(Simo):"sai cosa penso di tutto questo? Che mi spaventano molto di più le persone radicate ad un estremismo che ormai non può più portare a nulla perché è diventato parodia di se stesso,
il modello francese insegna, e continuare a salvaguardare diritti sacrosanti ma che nelle forme attuali sono alquanto dannosi e anacronistici non porta a niente di buono"
(JJ):"hai ragione, ma ho una paura ancora maggiore:
in tutti i paesi europei la forza socialista si è evoluta ed ha mantenuto i suoi principi:
- distribuzione equa delle risorse e delle ricchezze,
- salvaguardia dei diritti civili,
- tutela e garanzia della salute, della casa e del lavoro, per tutti i cittadini.
In Italia, dallo scioglimento del pci e dalla disgregazione del psi, delle politiche sociali che sono state portate avanti, solo quelle grate alle forze cattoliche sono state attuate.
I partiti cattoli sono tutto fuorchè socialisti.
I partiti cattolici ammettono e tutelano le caste, la separazione tra le classi sociali, l'immobilismo sociale; il fatto che in italia, il più grande partito di sinistra, sia ora ufficialmente anche un partito cattolico comporta lo spostamento del baricentro dei principi fondamentali della società verso il (so called) liberismo..."
(Simo):"Allora sui principi che indirizzano le mie idee politiche sono d'accordo con te, la penso paro paro a te.
Forse sono illusa che invece di essere un partito cattolico riesca a racchiudere questi principi e a portare avanti questi progetti, senza abbandonare ma facendo evolvere gli estremismi che tanto ci attraggono...
Sono un'illusa lo so, e non sarà così, però abbiamo avuto la stessa speranza con Prodi... e non credo siano tanto differenti gli attori che si stanno affacciando, è vero, non si possono definire socialisti, ma non possiamo nemmeno attaccarci alle etichette.
Preferisco vedere cosa faranno e poi li giudicherò; mi sono stancata, personalmente, di simboli che dovrebbero dirmi già come si muoveranno questo o quel soggetto politico.
Il programma lo leggerò e deciderò per chi votare; ma si tratta sempre di dichiarazione di intenti.
Non ci si può fermare alle apparenze: a me Veltroni dà speranza, anche se non è un socialista... ma anche tu hai visto speranza in Sarkozy."
(JJ):"Tu le chiami etichette, però queste etichette ti dicono da dove partono i loro programmi.
Esempio Francia:
- la Royal è socialista, ha scritto e proposto un programma socialista;
- la sinistra francese ha potuto votare (quasi) compatta perchè sapeva che con lei al governo ci sarebbero stati aiuti per le scuole pubbliche, dialogo con i sindacati, redistribuzione delle pensioni;
- sarko è gaullista;
- e la destra francese ha potuto votare compatta perchè ha visto e vissuto gaullismo dalle sue parole: sicurezza, meritocrazia, tagli al sociale.
Il risultato finale deve essere un miglioramento di tutta la nazione.
Con un partito cattolico a sinistra l'Italia garantisce alla società cattolica una supremazia morale e politica senza precedenti dai tempi del dopoguerra:
la garanzia che chiunque governi, seguirà dei programmi che partono sempre dallo stesso pulpito;
la mancanza di socialismo negherà agli italiani il dialogo di classe, porterà la nazione nel medioevo dove le classi sociali sono contro, l'una contro l'altra.
Non so come si manifesterà, ma è così.
Il solco è già tracciato e per modificare il corso di un fiume hai bisogno di cambiarne il letto.
Mancheranno dalla scena politica quelgli elementi di socialismo che rendono uno stato in perenne movimento, resteranno invece tutti i caratteri conservatori, che faranno dell'Italia solo un vagone al traino dell'Europa, dove nella migliore delle ipotesi (democratici al governo) diventeremmo solo un vagone di prima classe, dove cristallizzare quanto di buono (e vecchio) già fatto da altri."

...

a voi il resto: siete tutti invitati!
(Enjoy) :-)
JJ

8 commenti:

  1. Oh mio Dio che emozione... mi hai citata...
    :)

    RispondiElimina
  2. Continuo a pensare che se si muovono in 3 milioni per dimostrare interesse per rifondare quel partito che ha l'ambizione di fronteggiare il piu' grande partito italiano (20-25 milioni di votanti?!) le cifre non sono confortanti, sono il minimo (poco meno anzi, on my own opinion) sindacale per non sentire il progetto ridicolo. Per il resto sono d'accordo con l'intuizioni e con le proccupazioni espresse: Veltroni dovra' cominciare a fare il politico, oltre che al buon diavolo che sembra, e lo deve fare con la peggiore fase di equilibrismo che gli si potesse chiedere.

    RispondiElimina
  3. Su Veltroni ho un'opinione tutto sommato positiva... per come ha saputo amministrare Roma. Non aveva un compito facile, ed a differenza dei suoi predecessori ha dato inerzia alla città.
    Considerarlo però il leader del più grande partito di sinistra in Italia ce ne passa... è più forte di me, non ce la faccio a concepire questo partito come un partito di sinistra...

    RispondiElimina
  4. Se posso inserirmi, non ho nessuna fiducia. Il paese è completamente irriformabile, nel senso che nessuno è in grado di fare sentire a noi italiani nella testa, e soprattutto nella pancia, che da qualche cosa che non sia l'individualismo più schietto, si possa avere grandi vantaggi e non perdite. da qui nascono tutti i nostri problemi. veltroni o non veltroni.
    a livello di sterile esercizio politologico, invece, come accenni nel post, la politica italiana lascia una fetta sempre più grande di elettori "non rappresentati" a causa di questa rincorsa di tutti per ammassarsi al centro alla ricerca del voto moderato e cattolico. Non ci sono nè una sinistra nè una destra europee ma solo delle meschine succursali del Vaticano, l'unico vero potere forte di questo paese. altro che montezemolo.
    ps. non sono di genova...te lo spiego quando ti rispondo sul blog grazie di avermi ospitato

    RispondiElimina
  5. (faccio gli onori di casa) ... Ciao Alan, benvenuto e grazie per esser passato su questo spazio :-)
    Enjoy,
    JJ

    RispondiElimina
  6. eccomi. avevo scritto una risposta kmetrica, cancellata da uno spegnimento volontario quanto stupido del pc (e conseguentemente del browser) :(

    allora: io non la porrei nei termini di cattolci vs socialisti.
    non sono cattolico e alcune posizioni cattoliche non mi piacciono, ma se dovessimo parlare di politica generale e di guida economica del paese ci sono alcuni cattolici con cui probabilmente non avrei nessuna difficoltà di dialogo e avrei magari anche una certa uniformità di vedute, così come ci sono alcuni socialisti con cui mi prenderei a schiaffoni tutti i giorni una volta al giorno più una seconda extra nei festivi.

    certo se si parla di etica, diritto alla vita e ora di religione qualche problema lo avrei, ma pur essendo argomenti "importanti", sono comunque "marginali" rispetto a diritti del lavoratore, aiuto alle imprese, diritto alla casa, diritto all'educazione e alle cure mediche e altri discorsi del genere.

    sono d'accordo però nel dire che ci sono fette di cattolicesimo non trascurabili per numero che appartengono alla destra + o - estrema e altre, forse maggioritarie, sicuramente consistenti, che fanno parte di un centro tendenzialmente immobilista.

    la categoria dei cattolici non è complessivamente omogenea. per questo, più che avere paura che ci siano dei cattolici nel pd, mi preoccuperei della direzione reale che prenderà il partito.

    l'etichetta socialista, in italia, non è più usabile, almeno sin quando il ricordo dei furti ad essa correlati non saranno scomparsi. quindi al massimo dovrai accontentarti del contenuto socialista, senza il nome.

    un'ultima nota: se le suore biocottano la sinistra sono delle maledette conservatrici, se votano per partiti di "centro-sinistra" fanno sì che questi partiti siano automaticamente solo cattolico-centristi...non ti pare che si dia un po' troppo peso a cosa fa una suora?

    RispondiElimina
  7. Del resto se vogliamo complicare la situazione, e il discorso, c'e' chi dice che Cristo, uomo, sia stato il primo socialista certificato della storia (la approfondiamo?) mentre c'e' chi, come Odifreddi sostiene nel suo libro "Perche' non possiamo essere cristiani (meno che mai cattolici)", pensa che il cristianesimo non sia stato una spinta culturale verso un civilta' piu' evoluta anzi ne sia stato un freno. Forse Cristo avrebbe partecipato alle primarie. :)

    RispondiElimina
  8. Deve essermi sfuggita di mano la situazione: infatti quello che fanno 4 suore non mi tange, ma l'impronta che può lasciare un Rutelli di turno nel nascente PD mi incuriosisce molto di più. La componente non socialista del PD è definitivamente di stampo cattolico, e se ne porta idee belle ed idee brutte. Facendo un passo indietro, si porta una direzione che a me, personalmente, non piace; oltretutto non sono così sicuro che questa direzione sia compatibile con una direzione di stampo socialista (altro bla bla bla)...
    Ovviamente in politica bisogna scendere sempre (o quasi) a compromessi, ma farlo, partendo da un punto X, più vicino al mondo che vorrei, mi farebbe digerire meglio il compromesso. Dover trovare un compromesso tra due punti di partenza che mi nauseano (entrambi) mi fa solo venir voglia di cambiare aria...

    RispondiElimina