27 ago 2007

Festa de L'Unità, semplicemente democratici alla ricerca di un barlume di ... SOCIALISMO



Scusami caro Rampo, non scriverò di Magic (non ancora almeno) e neppure delle poco eroiche gesta di un nano paladino a caccia di cinghiali con un martello da guerra.
Ieri sera siamo stati alla festa de L'Unità ed una misticanza di sentimenti gretti e populisti mi ha imprigionato e confuso le idee: ma io, sono ancora di sinistra?

Innanzitutto dovrei precisare che per tanto tempo mi sono considerato filo-comunista. Per tanti motivi è un'ideologia che ancora mi affascina, nella sua idea di ... uguaglianza (citazione???). In modo molto pragmatico però ho avuto una svolta moderata qualche anno fa. Cosa posso farci, da (quasi) inguaribile sognatore mi devo definire progressista perché di socialismo in Italia non si può parlare, però davvero sento la mancanza di un vero partito socialista.

Piccola divagazione sull'attuale governo. Abbiamo votato un uomo di destra che attui riforme di destra con il sostegno di un governo sinistrorso. Questo perché la scena italica è quello che è, e Berlusconi è stato bocciato perché da uomo (così si definisce lui) di destra con un governo di destra non ha fatto un quasi emerito cazzo. (Faccio finta di credere alla coscienza politica dei miei italici connazionali).

Ora arrivo al tema del post.
Ieri sera ero circondato da bandiere rosse, prime pagine de L'Unità... avrei dovuto e voluto sentirmi in un contesto amico, ma per il mio background familiare (l'eredità di una cultura filo ebraico/israeliana pesa) mi sentivo in territorio apertamente ostile (bei tempi quelli nei quali la firma di Furio Colombo aveva un peso nella testa della sinistra), mi sentivo in territorio ambiguo da un punto di vista sociale, le parole, gli stand ed i (pochi) progetti politici mi sembravano troppo ... democristiani e poco ... progressisti, mi sentivo in un contesto incoerente: le persone andavano per spendere 15/20€ a cranio per mangiare in tendoni di aspetto chic, tra il caffè delle donne, il "ristorante tibetano" oppure in carissimi pseudoristoranti da sagra con piatti dai nomi ancora più chic serviti tra plastica e plastica. Mi sembrava molto finto ed atteggiato. Perplessità e crisi, del resto non nascondo la mia simpatia verso l'atteggiamento di Sarkozy; per darvi un'idea, il governo di destra francese presenta 3 o 5 ministri di sinistra... Il nostro ex ministro Bassanini (Ulivista) sarà il supervisore delle riforme e snellimento della pubblica amministrazione... le sue proposte di riforme in Italia hanno incredibilmente coalizzato in un unico movimento opposizione berlusconiana con sindacati di ogni colore Oo...

Ora spazio alle picconate morali.
Alla libreria della festa erano in vendita dei giochi, che carini, magari sviluppo di progetti nel so called terzo mondo, made in China, che carini... CHE BASTARDI! fanno concorrenza ai Marocchini e Cinesi che a 20 metri di distanza vendono esattamente gli stessi articoli!

Silvio Berlusconi Editore.
Aspetta.
Rileggo. Forse leggo male.
Ma dai... SILVIO BERLUSCONI EDITORE!!!

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Non ci posso credere. Ma la coerenza? Vero è che "business is business" ma porca troia, le librerie de L'Unità falliscono se le edizioni SILVIO BERLUSCONI non venissero vendute? Per rendere ricco l'Oppositore, non bastano i Mondadori? Non lo capisco il motivo per il quale la logica di mercato possa inaridire qualunque tipo di coerenza politica. Giuro che non la capisco. Questa festa dovrebbe portare elettori di sinistra a finanziare un giornale che li rappresenta. Perché per fare questo bisogna finanziare anche l'Oppositore?

Magari fosse finita, magari... andiamo al banchetto dei sardi per un paio di seadas calde. Giuro che non la riesco a digerire, e poca influenza la frittura o la pesantezza del dolcino... i venditori di seadas aprivano un registratore di cassa che palesemente non emette uno scontrino uno dal 1919, e lo aprivano con il fil di ferro. Come ho già scritto sono sfiduciato e senza energia. Non avevo ne voglia di litigare, ne di chiedere perché... forse per via di qualche concordato possono non rilasciare scontrini, forse c'è una qualche convenzione con l'organizzatore della festa, ma allora perché presentarsi con un registratore di cassa? ROTTO POI! E tutto questo in mezzo ad una festa organizzata da un giornale (e da un partito) che vuole fare della legalità e della lotta all'evasione un cavallo di battaglia!
Allora, ricapitolando (prima che inizi a piangere per davvero mi dovrò anche fermare), Berlusconi lo arricchiamo tutti insieme (del resto ripeterò fino allo sfinimento che attualmente lui, i suoi soldi, la sua banca, le sue aziende, SONO UN PATRIMONIO DELLA NAZIONE e vanno anche tutelati, ma lui avrebbe il DOVERE di rispettare le regole, TUTTE, non solo le sue), gli evasori da colpire sono solo quelli delle partite IVA che non vendono seadas e cineserie varie alla festa de L'Unità. Corretto? Catastrofico?
Vado a piangere... non so più se sono io di sinistra oppure no. Quello che mi sembra certo è che io ed il nascente partito democratico non apparteniamo alla stessa corrente politica.

Enjoy (poca joy),
JJ

12 commenti:

  1. Mi permetto di segnalarti questo. http://www.parlamento.it/leggi/home.htm
    Qui si dice che cosa stanno facendo. Quanto al fatto che potrebbero dire o fare qualcosa di sinistra io non mi aspetto molto: sin dalla pubblicazione del programma, sin dalla scelta di Prodi. L'importante e' non avere la destra, a quanto pare. Boh. E' davvero poco. E' rimasto davvero poco. Non so nemmeno dove cominciare a manifestare il mio totale disgusto. Ma e' sto ca##o di sistema bipolare: bisogna stare aggrappati al centrismo o scomparire. Che tristezza.

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  2. Peccato per la "poca" partecipazione sull'argomento... del resto lo prendo come un indice sulla sterilità dell'argomento!
    Intanto hai ragione, nessuna illusione su Prodi. Questo governo era chiamato a fare delle riforme e prendere delle posizioni che Berlusconi in perfetto stile scudocrociato ha evitato e rimandato al successore per fare la parte del poliziotto buono.
    Ora il problema che si presenta a noi elettori di sinistra riguarda la vera anima del nuovo PD. Non sono d'accordo che in un contesto bipolare bisogna essere centristi per forza. In un contesto bipolare bisogna per forza moderare e mediare, questo è vero, e questo per uscire da "pericolose" situazioni di stallo politico, o di ricatto da parte di partitini stile Lega-Nord o perennemente antagonisti stile Verdi/PrC (che beneninteso ho votato per tanto tempo).
    Questa anima nascente non ha nulla da spartire con la mia idea di progressismo o di sinistra e men che meno con il socialismo.
    A partire dal candidato più credibile (Veltroni) e continuando con la sua nascente struttura (Fassino ad esempio).
    Su Veltroni, chi mi conosce sa come la penso: ottimo sindaco, ha preso a spallate prima di tutto una mentalità (quella romana) del "volemose bene" e tutto abbracci, rivoltando la città come un guando per creare delle strutture che mancavano (trasporto pubblico, asili, rinnovata viabilità, amministrazione del patrimonio culturale). Poco importa quanto abbia potuto danneggiare una parte dei cittadini. Sono strutture che mancavano e che Roma (romani, turisti e pendolari) apprezzeranno nel tempo. Poco importa quanto avrebbe potuto (dovuto) fare di più, ha fatto, e rispetto alla scellerata gestione carraro/rutelli i risultati sono di primissimo piano.
    Basta questo a renderlo un candidato credibile per la sinistra italiana?
    Secondo me no. O meglio, non come candidato che possa rappresentare un partito di sinistra.
    Lo vedo come un rappresentante trasversale (non è un mistero che pure l'elettorato AN lo abbia votato, preferendolo ad Alemanno stesso).
    Il nascente PD si propone invece come un partito di sinistra, e questo è proprio lo sconforto che provo, se loro sono di sinistra non posso esserlo io, e se invece si accetta il mio essere di sinistra, allora quel partito non può definirsi tale...
    un po' confuso vero?
    Enjoy!
    J

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  3. In un paese che ha storicamente nei democristi il 30-35% dell'elettorato (con punte del 54 in certe regioni) quando si poteva davvero scegliere da chi farsi rappresentare, bisogna essere per forza centristi, mettiamola cosi'. In un paese che vive della piaga del vaticano tra le costole, bisogna essere centristi. E cosi' si annacquano le forze vive e idealiste che spingono (che hanno spinto) per un reale cambiamento, da sempre. Io non mi voglio moderare, ma dovro' farlo per non essere alla finestra a guardare. Ed e' triste. E violento. Quando la dc ha perso tutta la sua credibilita', insieme al vecchio sistema delle ruote unte, ha trovato il modo, con un terribile slancio di reni, di rimanere al potere nei secoli. Ed e' triste. E di brutto.

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  4. non capisco. il fatto che un partito di sinistra non ti rapresenti cosa ha a che vedere col tuo essere di sinistra?
    a parte l'ovvio distacco fra il "sentire politico" di sinistra e il "vivere partitico" di sinistra, ci sono altre alternative a cui ti puoi agganciare, no?
    prima del PD ti sentivi rappresentato dalla margherita? oh, non creiamo illusioni: erano a sinistra anche prima di fondersi con i ds!!
    non colgo grande differenza...è solo cambiato il nome.

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  5. La differenza?! Forse che il piu' grande partito di sinistra rimasto in Italia, si fonda con un partito di centro, puo' anche non cambiare le cose nella sostanza (vero? mah...), di sicuro crea un problema di identita' a quanti gia' a fatica avevano seguito la catena pci-pds-ds e compagnia bella...

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  6. Ben detto Rampo!
    Per precisare, Dani, infatti penso che il passaggio fosse implicito ma oscuro: le realtà alle quali fai riferimento dal mio punto di vista non sono nè più credibili della leganord, nè tantomeno forze con idee e strutture in grado di governare la nazione. Il PrC è stata per lungo corso, tra queste realtà, quella che più mi ha rappresentato, ma si trattava di una rappresentanza nominale: Bertinotti. Con lui super-partes ed in ritiro, il partito sta assumendo un atteggiamento quasi irritante (che forse aveva anche prima, ma che lo spessore politico ed il carisma di Bertinotti mi faceva digerire) e totalmente sgollegato con la realtà che ha scelto di seguire, e presenta tutti i difetti della sinistra radicale... tolto il prc cosa resta? i Comunisti Italiani, certo... vorrei dire no comment, ma questa volta esco dall'ambiguità: li vedo come partito di comodo, dove i politici entrano per attaccarsi ad una poltrona, struttura piccola, concorrenza poca... sempre schierati a difesa di poltrone e, pur con un'identità politica ben definita, incapaci di mantenere una reale linea di partito. Insieme ai Verdi sono costantemente contro, mai propositivi, antagonisti ad oltranza... salvo rientrare nei ranghi appena ottengono il favore di turno... sono ingeneroso o troppo severo?
    Lo posso capire, è il loro ruolo. Per come vivo la politica oggi, però, non mi sento più rappresentato da questi partiti, c'è bisogno di proporre, di evolvere, di andare avanti.
    Ora, stà nascendo un partito che dovrebbe colmare proprio questa lacuna. Purtroppo nasce con delle idee e con un'identità abbastanza lontana dalle mie. Vorrei un vero partito socialista (mon dieu! alla francese...), un vero partito progressista, che sia in grado di superare la zavorra democristiana, che sappia e che voglia prendere in considerazione anche le idee della sinistra radicale per proporre un sistema politico e sociale che vada oltre le associazioni di categoria, che vada oltre la carità ecclesiastica ed il volontariato laico, che ponga delle regole al mondo del lavoro che siano in grado di tutelare anche chi non ha ambizioni senza danneggiare l'intero sistema, che pensi all'Italia come parte dell'Europa smettendola di scaricarci la coscienza con inutili tavole rotonde per la salvaguardia dei pigmei nepalesi... si, sto parlando (again) di un vero partito socialista, che abbia nel "socialmente sostenibile" il sentimento portante della sua politica.
    Sinistra e progressismo sono termini fin troppo abusati dai media in questa nascita del PD, vengono buttati lì nei discorsi in modo più o meno casuale per far sentire ancora a casa i "Compagni di una volta" assieme alle margherite "Pane e Cicoria"... Non mi considero un intellettuale ma ogni tanto penso, e mi chiedo se questo PD rispetta e tutela questa mia (e spero non solo mia) voglia di uscire allo scoperto con un modello... appunto, "alternativo".
    Le risposte che ho trovato fino ad ora non mi confortano...

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  7. secondo me si è solo usciti in modo esplicito da una ambiguità.
    il risultato esplicito non ci soddisfa? beh, meglio che appoggiarlo quando era già una realtà implicita.

    non dico mica di essere feilce della situazione, solo ke la nascita del PD è solo un passo formale, la sostanza fa schifo già da parecchio.

    detto cio, perchè non c'è un reale partito socialista?

    ho una serie di risposte, che non so se sono alternative fra loro o si sommano.

    1) l'idea socialista non vende abbastanza in italia
    2) mancano persone carismatiche con quell'idea e siccome si seguono sì le idee, ma necessiatano anche della giusta presentazione/pubblicità, restano partiti di nicchia (magari la rosa nel pugno sarebbe una possibliità)
    3) mancano persone con quell'idea che abbiano voglia di mettersi in politica. hai un posto libbero ;) hai individuato un buco nell'offerta, potresti in un batter d'occhio assurgere a nuovo leader della politica italiana
    4) c'è troppa concorrenza nel vicinato, se non nei fatti, almeno nella parole, rubando elettorato con ammiccamenti a cui poi non seguono azioni consistenti.


    io dico 1, 2 e 4...però magari anche un po' di 3.

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  8. Secondo me invece si e' formalizzata una ambiguita' che era solo sulla carta, sugli accordi di partito, sui programmi comuni. Ora bisogna condividere ideali, prospettive, traguardi in toto.

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  9. Finalmente rispondo anche io:

    non credo che ci si potesse illudere di chissà quali miracoli socialisti avendo un ex democristiano al governo e, purtroppo, devo concordare con Rampo: ebbene si per me era importante non avere la destra al governo.
    Non credo che questo Governo stia facendo benissimo, ma credo fosse il male minore e mi va bene così, non credo nemmeno che stia facendo così male (diciamocela tutta: io e MArk possiamo cambiare mutuo e spendere 200 euro in meno al mese grazie a Bersani e la mia busta paga è aumentata e non di poco).

    Il problema secondo me è voler mettere sulle spalle del prossimo governante la rivoluzione totale del Paese come se chi arriverà dopo sarà quello decisivo... sbagliatissimo.
    Ho imparato grazie al lavoro che il Governo "dopo" non potrà non lavorare, almeno su alcuni grandi temi, nel solco di quello passato... non si può stravolgere ogni 5 anni un ordine costituito per inseguire l'estremismo da una parte o dall'altra.

    Premesso questo, credo che "trasformarci in moderati" sia quasi un obbligo dettato dai tempi.

    Questo a mio avviso non vuol dire rimanere immobili, mediare in continuazione con la controparte, rinunciare al progressismo... dipende da come verrà applicato.
    Se significasse snaturarsi così tanto da sembrare solo centrista con la punta che guarda a destra verrebbe a cadere il bipolarismo stesso e saremmo tutti nella stessa barca...

    Non credo che gli indizi che Mark vede significhino chissà cosa: critichiamo la censura di Mr B e poi la applichiamo a lui? Considerarlo, anche in determinati contesti, come semplice imprenditore secondo me non ci snatura, al limite ci rende superiori.

    Detto ciò a mio parere sono importanti i valori che detteranno la nascita del PD e eventualmente il suo lavoro/governo, guarderò a quelli come ho sempre fatto non ancorandomi ad ideali che forse oggi sono un po' anacronistici, ma considerando il momento storico che si vive e dal quale non si può prescindere. Non si può rimanere immobili e immutabili e se devo dirla tutta i 10 punti dello pseudo programma di Veltroni a me sono piaciuti.

    Non so quanto saranno applicati e con che "profondità", ma penso anche che l'impasse che stiamo vivendo non sia dovuta ai partiti, ai colori... ma alle persone che sono sempre le stesse, colluse fra di loro e con la mafia e prima di tutto difensori dei loro interessi... il mio sconforto non è per una parte che non c'è o non ci sarà più, ma è per l'Italia tutta e forse per questo alla fine della fiera rimango addirittura un po' fredda di fronte a tutti questi dubbi, drammi e perplessità...
    Ciao
    Simona

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  10. Avete tutti ragione. Ad iniziare dallo sputtanamento socialista di Craxi, DeMichelis, Martelli. Parlare di socialisti in Italia è un vero tabù. Indubbiamente concorrenza "sleale" da parte delle forze "alleate"... del resto, business is business, anche delle idee.
    Del resto ci vuole realismo, e da questo punto di vista il PD a parole ne ha da vendere, l'Italia che andrà alle urne dopo il passaggio dei poliziotti cattivi Prodi&Co. sarà un'Italia con voglia di ottimismo, con voglia di sorrisi, di belle tette, di cieli azzurri e di canale 5.
    Vincerà il polo che maggiormente saprà vendere questo ottimismo... probabilmente cambieranno gli attori di facciata, ma il flusso, la moda, il trend che seguiranno sarà questo.
    E le perplessità che mi prendono come elettore di sinistra stanno tutte racchiuse in questo obiettivo di mercato: su di me non fa presa (oddio, le belle tette sono affascinanti, ma in altri contesti... :-P).

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  11. http://www.corriere.it/gallerie/20070831.shtml

    Direi che questo rende graficamente l'idea!
    Ciao
    Simona

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  12. correggo il link di Simo e ne aggiungo uno interessante da parte di mio padre ...

    http://www.corriere.it/gallerie/2007/08_Agosto/31/giannelli.shtml

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Casa-Nostra/1742269&ref%3Dhpstr1

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