19 feb 2008

Quel che mi resta di un bisogno di civilta'... (3 Capitoli)



Introduzione
Il caso ha voluto regalarmi una settimana a casa, quella vera, quella dove io e dolce meta' avremmo volentieri messo le radici e dove i pappagalli svolazzano piu' o meno leggiadri. E' stata una gran bella settimana in famiglia, con gli amici stretti e le nuove nipotine... e questo dannato popolo di connazionali.
Soliti problemi, solito tutto dannatamente difficile.

CAP. 1
Ci aprono un bel locale sotto casa, abbastanza modaiolo, cocktail e gente infighettata, contribuisce al decoro del quartiere (penso io)... inferno (pensan loro). Purtroppo non si hanno le prove per dimostrare quello che scrivo, ma lo scrivo lo stesso: i proprietari ed il sindaco sono in legame (amicizia, affari, non so e non voglio sapere), tanto che lo spazio comunale che questo locale occupa, era pensato in origine per mostre fotografiche e congressi/iniziative comunali. La tettoia in vetro e' tutto fuorche' un isolante acustico, e quando i bassi della discoteca si alzano (bello l'ossimoro!) verso l'una di notte, allora il mio basso ventre gira vorticosamente. I carabinieri ci mettono oltre 3 minuti ad alzare la cornetta del telefono (un serial killer mi avrebbe affettato con un tagliaunghie nel mentre), e con calma serafica tutte le settimane mi dicono che gia' lo sanno e che provvederanno. Soluzione tappi di cera gialla, e giu' a nanna con l'umore viola da oramai sei mesi. Morale, che il posto si chiami pub, caffe' e non discoteca mi e' indifferente, il risultato e' che ogni volta che torno a casa mi tocca chiamare i carabinieri per intercedere verso qualcuno per rispettare i miei diritti, quando l'ho fatto di persona, ovviamente non sono stato preso in considerazione, ..., ovviamente.

CAP. 2
Ho passato automobilisticamente parlando una settimana infernale, sara' che volente o nolente mi sono abituato a rispettare strisce pedonali, limiti di velocita', semafori, precedenze (insomma, quello che il mondo conosce come codice della strada!), ma davvero ho molto da ridire riguardo alla categoria automobilisti/motociclisti. E non si tratta di stabilire chi guida meglio tra Francia, Italia, Stati Uniti... si tratta di capire una volta per tutte che la causa del pericolo sono gli automobilisti/motociclisti stessi! Se il cretino e' passato col rosso la colpa non e' della polizia che avrebbe dovuto abbatterlo preventivamente, ma del cretino stesso, e se la telecamera da la multa, mica sara' colpa della telecamera! O sbaglio!
Se voglio attraversare la strada, sulle strisce pedonali, e condizione vuole che ci sia un ingorgo a forma di svastica all'incrocio seguente, posso anche pretendere che i veicoli rallentino oppure che si F E R M I N O per farmi passare, o chiedo davvero troppo?
CAP. 2.1 - Il motociclista-incazzoso
Tangenziale, rispetto i 90, supero quello che voglio superare, motociclista si incolla al sedere della mia macchina (tra me, dolce meta', pieno, impianto gpl, pieno gpl, ci sono 1800 kilogrammi di ferro assortito, 18 quintali, 1,8 tonnelate), fari, va bene - finisco di superare e mi sposto, accellero, continuo a superare, fari per tutto il tempo, gestacci assortiti (anche da parte mia e di dolce meta' - ndr). Ora, ragioniamo, anche un paramecio motociclista saprebbe che farsi investire dai sopracitati milleottocentokilogrammi di ferraglia assortita provoca, al limite, sbocco per scenaSplatterTroppoSanguePerEsserVera all'automobilista del sopracitato veicolo. Ma motociclista-incazzoso no! Mi superava, si piazzava davanti a me, e... FRENAVA all'IMPROVVISO! Mi ha inseguito, fatto queste cazzate in curve ed in rettilinei. L'impulso all'omicidio (colposo in questo caso, e pure tutto da dimostrare!) c'e' stato, e per questa volta mi scopro (MOLTO) incivile anche io!

CAP. 3
Domenica e domicilio, ovvero il condomio e le sue regole: proprio domenica sera ritornavo in Francia. Domenica pomeriggio io e dolce meta' poltriamo a letto quando martello e trapano ci destano improvvisamente. Limite di tolleranza di una mezz'oretta poi - buonsenso e regolamento di condominio alla mano - decidiamo di far valere il nostro diritto alla quiete. Il trapanatore e' uno dei consiglieri e gli faccio notare che sarebbe carino che almeno lui, rispettasse il regolamento per il quale si batte e si sbatte (e' bravino). Quando mi sento rispondere che tanto lo fanno tutti mi son cadute le braccia ed il pensiero si e' rifugiato nei greggi di craxiana memoria (tangenti e ladri, tanto lo fanno tutti), i soldatini ai tempi del baffetto (eseguo gli ordini), e la mistica visione di questa penisola dove le regole le devono rispettare solo gli altri.

Conclusioni
Penso proprio che tutto sommato, mi posso accontentare di bere i secondi migliori vini del mondo e di mangiare i secondi migliori formaggi del mondo... per ora, me ne resto qua!

Saluti e Dediche
Enjoy!
JJ

3 commenti:

  1. Ciao Mark! Qui è Daniele da Roma!
    Hai tutta la mia solidarietà! Ogni volta che rimetto la testa all'interno del Raccordo Anulare dopo aver preso un po' di respiro altrove mi chiedo sempre "Ma chi me lo fa fare?" Ho bisogno tanto anche io di civiltà, o in alternativa di un porto d'armi...
    Ho notato che la stessa gente che nei giorni feriali imperversa in strada e nei luoghi di lavoro con la propria ignoranza, nei giorni di festa continua a "fare vittime" tra le mura domestiche.
    La soluzione potrebbe essere: quando sono tutti in giro fare il casalingo o, in alternativa, il filosofo stoico, uscire quando la plebe si svacca sul divano. Emiliano direbbe che la cosa migliore da fare è il pensionato full time, almeno fino ai 55 anni, per poi cominciare a lavorare, dopo un'adeguata preparazione umana e culturale.
    Dicono che i romani hanno sempre accolto e digerito tutti, ci rimproverano che abbiamo l'aria di chi non si meraviglia più di niente perché abbiamo già visto tutto. Conviviamo stancamente con i vertici dello stato e della chiesa, ma non ci dimostriamo molto migliori.
    Io so solo che questa estate non volevo più partire da Londra, lo scorso anno volevo rimanere in Austria e tre anni fa a Praga.
    Eppure io ricordo un'altra Roma, un po' diversa, come credo tu possa ricordare un'altra Milano. Pomeriggi a spasso con mio padre per il centro con milioni di posti da scoprire e curiosità da imparare. La bellezza di fare il turista a casa propria, con gli occhi imbambolati da tanta grazia in giro per la città. Ero piccolo, erano gli anni 70, mica un periodo tranquillo. Radio e tv davano notizie terribili ogni giorno, eppure io ricordo solo la fiducia e la speranza respirata a casa dei miei genitori. Oggi io e Barabara abbiamo una bimba di nemmeno 20 giorni e non me la sento di trasmettergli la paura e l'angoscia che si respira in città. Guardo i suoi occhi grandi, pieni di gioia e di futuro e mi sento ottimista. Sì perché mi voglio sentire come lei. E' una frugoletta piccola e indifesa, ma ha una completa fiducia in noi genitori. Forse la soluzione è proprio avere fiducia...

    Ti mando un link sulla Milano segreta del Corriere. Spero che ti faccia tornare alla Milano che conosci e che ami!
    Un abbraccio

    http://www.corriere.it/vivimilano/arte_e_cultura/articoli/2008/02_Febbraio/19/milizia_templari_simboli.shtml

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  2. Ciao Dani, che bello rileggerti da queste parti e... [private-on]visto che ci sono, TANTISSIMI AUGURI per voi e neonata![private-off]
    Grazie mille per il tuo commento, appassionato e sincero, bello anche il link su Milano, eh eh eh, gia' stai gustando il prossimo appuntamento meneghino (o provenzale... avete possibilita' di scelta ora!).
    Tanta Joy!
    JJ

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  3. Ciao,
    finalmente, dirai tu, ho letto e ho pensato " forse comincia a vedere l'Italia per quella che realmente è: 1 intrallazzo unico" almeno questo dal 65 ai giorni nostri e continuiamo sempre a scendere, sembra 1 pozzo senza fondo. Sai ho conosciuto un'Italia ben diversa dove le regole erano rispettate da tutti E DOVE L'AUTORITA COMPETENTE INTERVENIVA E SI FACEVA RISPETTARE ED ERA RISPETTATA ho conosciuto l'Italia del dopo guerra la ricostruzione il lavoro per tutti, tu forse dirai " schiavismo" infatti si lavorava 9 ore al giorno compreso il sabato mattina. Il mio primo stipendio era di " 30.000 lire" ed era 1 stipendio passabile non da fame, era poi 1 epoca dove la meritocrazia era riconosciuta e dove ho imparato moltissimo e sono stato anche apprezzato. Adesso, come dice il tuo amico Daniele faccio il pensionato full time per raggiunti limiti di età, e m'incazzo come una belva quando vedo che le autorità preposte non intervengono in quanto hanno le mani legate dal potere politico di qualsiasi colore o nomea esso sia ( vedi il più eclatante MASTELLIC). MOSES

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