7 giu 2007

ancora un po di cinema

Ciao a tutti (che poi siete sempre i soliti noti :-p) e grazie per aver partecipato al post sul cinema, fantastico: oltre 10 commenti... aver tolto la politica ha portato una ventata di partecipazione inaspettata!
Non ci casco, non ci casco (non parlo del governo), anche se i giornali sono pieni di spunti la politica starà ancora fuori da questa piazzetta telematica.
Ultimamente la mia dolce metà è riuscita a stare sveglia ben oltre le 21:00, questo ci ha dato la possibilità di guardare un sacco di film ultimamente. L'ultimo visto è stata una grande sorpresa: La Stangata. Un vecchio film (1973) con attori giovani e bravini :-p (Paul Newman e Robert Redford).
Ammetto la mia ignoranza: non lo avevo mai visto, ed a causa del rifiorire del genere (Ocean's 11,12,13-Italian Job-su tutti) ho voluto ripescare un po di storia.
Per un sacco di spunti e per l'ingenuità dei personaggi mi ha ricordato tantissimo l'antenato italiano (I Soliti Ignoti) di quindici anni più vecchio; fatta eccezione per l'ovvio lieto fine (pulito dall'amaro dei Soliti Ignoti).
Quello che però mi ha colpito maggiormente è stato il ritmo, e le pippe che ne sono scaturite.
Anni fa, i film erano molto più lenti, più brevi e più intensi dei film attuali.
Questo è un fatto del quale ho iniziato ad accorgermi all'uscita di Episode III, quando la mia dolce metà mi regalò il cofanetto della vera trilogia. Riguardando Guerre Stellari mi sono reso conto di quanto fosse lento, se paragonato ai ritmi frenetici della seconda trilogia. Ma qui c'è il trucco. I film erano anche più corti e, nonostante il poco dettaglio delle azioni, avevano più storie da raccontare.
Il paragone vecchio/nuovo mi ha colpito come un sasso perchè ho visto La Stangata dopo aver ri-visto Ocean's Eleven.
Onestamente non saprei cosa mi piace di più... certo i ritmi lenti creano pathos e tensione (Hitchcock in questo era un grandissimo), ma quando il film è brutto rischi una dormita colossale mentre per esempio, per quanto brutto può essere, un film d'azione dei giorni nostri difficilmente ti annoia fino al sonno (vabbè, mi sono addormentato su Matrix, ma era la sesta volta che lo guardavo e soprattutto il secondo non era ancora uscito :-P )
Enjoy,
JJ

4 commenti:

  1. più lenti e più intensi, dici...strana accoppiata.

    quello che a me colpisce dei vecchi film è la mancanza di dettaglio. le azioni sono compiute e non vissute dai personaggi...

    una delle grandi innovazioni del cinema, a cavallo fra '80 e '90 (meravigliosamente anticipata da pochi gioielli dei '70) è stata quella di dare spessore ai personaggi, a costo di toglierlo alle trame o di allungare i film. un tempo tutti sapevano cosa fare e i ruoli erano ben definiti: buoni contro cattivi, poche storie!
    adesso ci sono buoni-buoni contro buoni-cattivi e cattivi-buoni + dignitosi di molti buoni-cattivi, oltre che cattivi-cattivi un po' più evoluti di un tempo.

    questo un tempo non c'era, o meglio, era marginale e rigorosamente fuori dai film di successo.

    te lo immagini platoon o full metal jacket ai tempi d'oro dei film di guerra, insieme a patton generale d'acciaio?
    o kirikù a fianco di cenerentola?
    ma anche balla coi lupi ai tempi di john wayne??

    ...certo poi arriva meg ryan e distrugge tutta l'argomentazione, ma questa è un'altra storia...

    da quando ho preso coscienza di questo cambio di prospettiva faccio una fatica terribile a vedere film dei '70 o + vecchi...con le solite meravigliose eccezzioni...ovviamente.

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  2. "con le solite meravigliose eccezzioni..."... Ma continuare a ragionare per generalizzazione (so che ti piace, sai che lo odio) per poi dare lo spazio alle eccezioni, non stufa alla fine?! Ci sono personaggi di intensita' mostruosa nei film degli anni 50... 60... perche' per te deve diventare regola il contrario?

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  3. la generalizzazione deriva dall'analisi del sentir comune, che in fin dei conti è una sorta di "media" del sentire dei singoli.
    in questo hai piena ragione: potrebbe non esistere neppure un singolo aderente al sentir comune rendendo la generalizzazione stupida, oltre che superflua.

    però, dai, è vero che un tempo il mondo era descritto, nel cinema soprattutto, ma spesso anche in letteratura, senza sfumature: o bianco o nero.
    adesso viviamo in una sorta di eccesso opposto (di cui io mi sento pieno esponente), in cui non esiste nè il bianco nè il nero se non in senso di asintoti a cui avvicinarsi.

    però è vero che sono solo sensi comuni, non dei singoli.
    è vero che esistevano film ricchi di sfumature allora, è vero che esistono film che ne sono privi oggi.

    xò la generalizzazione a me aiuta. se devo scegliere fra un drammatico di adesso e uno del '60 scelgo quello attuale, parimenti se devo scegliere un film frivolo di adesso o uno di allora scelgo quello di allora.

    però i film frivoli mi fanno cagare! ...con le dovute eccezioni ;)

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  4. Boh io se penso ad esempio a La vita e' meravigliosa di Capra, o a la Finestra sul cortile di Hitchcock o a the elephant man o papillon o al dottor zivago, penso alle emozioni diverse che mi suscitano: non riesco proprio a metterle sotto lo stesso cappello...

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