6 mag 2007

Una finestra sulla Francia (again)

"Io non credo nello stato sociale, credo nel lavoro e nella meritocrazia..."
Più o meno sono state queste le parole con le quali il gollista Sarkozy ha chiuso la sua campagna elettorale. Parole dure, decise, e per qualcuno anche condivisibili.
Analizzandole ho capito quanto possono essere pericolose. Pericolose nell'ideale che rappresentano: un futuro presidente della repubblica che crede e che vuole uno stato di lavoratori, uno stato di "migliori", uno stato fatto di persone che meritano il posto nella società. E chi non ha ambizioni? Chi non può o non vuole competere? Per queste persone non ci sarà neppure la speranza di uno stato sociale?
La Francia, rappresenta nella mia idea, uno stato forte. Uno stato che ha si la più alta pressione fiscale d'Europa, ma in cambio di queste tasse è in grado di erogare servizi come forse nessun'altro stato nel continente. Ospedali, case, istruzione, lavoro, mezzi pubblici, cultura, burocrazia quasi efficiente, e nonostante tutto, sicurezza. Sarkozy è definito un ultra-liberista. Uno che guarda oltre il modello americano. Adesso si mostra anche come un nemico dello stato assistenziale. Forse Sarkozy non intende distruggere quanto offre lo stato francese oggi ai suoi cittadini, forse nelle sue parole c'è solo la volontà di aprire la Francia ai capitali esteri, invogliandoli con l'abbassamento della pressione fiscale ed il conseguente taglio di una "piccola" parte di stato sociale... Forse... Nel dubbio di essere arrivato, in pochi passi, alle conclusioni tipiche dell'ebreo paranoico, oggi ho votato per Ségolène Royal.
Un voto ininfluente. Forse. Un voto sfiduciato, perchè non mi ha convinto del tutto, quasi ammirevole nelle idee, decisamente pessima nell'esposizione delle sue soluzioni.
Ho pochi dubbi su come finirà, e forse per il bene di quella nazione, è proprio un presidente forte che serve per continuare a cavalcare la voglia di nuovo che i due candidati hanno costruito. Quello che mi resta è l'amaro di due candidati validi, che proprio all'ultimo non hanno saputo convincermi fino in fondo della loro bontà.

1 commento:

  1. beh, mi sembrano parole coerenti con la posizione politica del candidato. non credo che abbia detto nulla di "nuovo". forse ti ha colpito sentirlo esplicitato...ma io la percepisco come una esternazione allineata al pensiero di base.
    i toni poi, sembrano quelli della campagna elettorae, in cui più che parlare di tagli si parla di direzioni.
    la direzione è quella della meritocrazia, non quella dell'assistenzialismo.
    anche qui, mi pare, tutto in linea col personaggio, per quel poco che lo si conosce qui da noi.

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