13 apr 2007

giustizia soggettiva

Leggevo sul blog di Grillo che in Italia ci sono oltre 350.000 leggi.
Ignoro quante siano in altri paese e non saprei quantificare quante ne sarebbero necessarie per un vivere civile.
La conclusione di Grillo è che siamo in qualche modo tutti dei delinquenti perchè in qualche modo e per ignoranza, avremo sicuramente violato una di queste 350.000 leggi.
Il mio dubbio è diverso.
Sarebbe molto bello che tutta la popolazione rispettasse le leggi, perchè come tali, dovrebbero poter regolare la convivenza in società, evitando ed attenuando i motivi di attrito.
Però le condizioni nelle quali le leggi vengono redatte mutano, e quindi spesso la società evolve più velocemente della legislazione.
Quanto è lecito quindi sopportare che una legge venga violata con buonsenso?
Faccio un esempio, esiste un punto di via bisceglie dove hanno messo delle strisce pedonali ed una pista ciclabile finte. Le strisce esistono e la pista ciclabile pure, ma sono in un contesto mutato e sono di fatto inutili e stupide. Gli automobilisti usano questi spazi come parcheggi.
Quando i vigili passano mettono le multe.
E' giusto che il vigile multi. Ma trovo ridicola la situazione. Perchè in una zona con problemi di parcheggio viene mantenuta una zona dove sarebbe possibile parcheggiare e che di fatto non viene usata? Se fa parte del verde pubblico allora sarebbe il caso di prolungare la transenna del parco fino a coprire queste aree. Altrimenti permettiamo agli automobilisti di parcheggiare perchè le macchine parcheggiate lì, è vero, non danneggiano e non danno fastidio a nessuno.
E quando dalle striscie pedonali mi ritrovo a pensare ad alcune tasse, ..., per esempio sulla benzina si pagano i finanziamenti stanziati oltre settant'anni fa per delle guerre palesemente obsolete. Ora, verò è che le tasse finiscono tutte all'erario e da lì ridistribuite, ma non sarebbe un atto di garanzia e trasparenza quanto meno rinominare questi tributi? Perchè così come è adesso mi sento troppo stupido a pagare i finanziamenti per la guerra in Abissinia (1935), crisi di Suez (1935), disastro Vajont (1963), alluvione di Firenze (1966)... oltre che stupido anche doppiamente stupido: su queste tasse si paga anche l'iva!
Sarebbero veramente tante le leggi troppo stupide da rispettare, però dobbiamo, se non le rispettiamo diventiamo delinquenti.
Ed ancora, in democrazia sarebbe buona norma cambiare le leggi quando ci si rende conto che non sono più applicabili (se non per trifolare le cosiddette ai cittadini)... ma a volte per cambiare una legge bisognerebbe violarla sistematicamente: in Italia per i falsificatori di bilanci ha funzionato propriò così...
mah! Sono confuso, soprattutto sulla mia moralità...

5 commenti:

  1. Mumble... Perche' fai confusione tra le istituzioni di una pista ciclabile riciclata, le imposte indirette, con il diritto? Il diritto evolve e di brutto: e' leggermente indietro rispetto al progresso della societa', ma non cosi' tanto. Ogni anno i codici vengono pubblicati con gli aggiornamenti, dove per inciso si parla di firma digitale, di sicurezza informatica, di passaporti elettronici, di tutela della personalita', di sicurezza su l lavoro, di stranieri... E sono tanti davvero gli ammodernamenti. Tu vorresti una legge che dice di non multare su piste ciclabili ormai non piu' ciclate oppure vuoi che qualcuno li (comune) rimuova la pista ciclabile per far posto ad un parcheggio? Vuoi sapere che paghi per l'afganistan e per l'iraq invece che per l'abissinia? Ma non si tratta solo di "etichette" che non legge nessuno?

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  2. La mia confusione è legata al buonsenso ed alla "logica"...
    La pista ciclabile e le etichette che nessuno legge sono solo esempi che mi fanno realizzare quanto le istituzioni siano slegate dal nostro mondo.
    Nella fattiscpecie non vorrei la legge che impedisca la multabilità su piste obsolete, ma si, che il comune si preoccupasse di allineare lo scenario: parco o parcheggio, esattamente come vorrei correggere l'etichetta Abissinia in Afganistan.
    Questa mancanza di chiarezza aumenta la mia sfiducia nelle istituzioni e contribuisce non poco a farmi dubitare della mia moralità: perchè mi permetto di chiedere sempre lo scontrino e poi quando esco sui navigli decido che posso parcheggiare la macchina su un marciapiede sperando di non prendere la multa?

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  3. Mah, io la vedo cosi'. Il mio senso del giusto, nel bene e nel male, la mia etica, non puo' essere verificata, tanto meno con il diritto formale o con quello sostanziale, recepito. Primo perche' non e' verificabile, ma e' la mia, la sua validita' e' fondamentale. Secondo perche' comunque anche con un sistema di diritto positivo perfettamente allineato ad una realta' ideale perfettamente funzionante, ci saranno sempre diritti degli uni che tolgono spazio ai diritti degli altri e quindi, inevitabilmente, non si potranno tutti rispecchiare nelle decisioni (leggi) prese per tutti.

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  4. uhm, condivido con andrea la perplessità sul mischione un po' troppo etorogeneo, e con te il desiderio che se una etichetta c'è dica la cosa giusta, altrimenti meglio toglierla.
    di grillo condivido il pensiero che se le leggi sono troppe diventano irrispettabili per evidente ignoranza (2° me lecita) delle persone.
    aggiungo: poche leggi "generiche" significherebbero ampia discrezionalità e interpretabilità delle medesime (per alcuni ciò è male); paradossalmente troppe leggi non migliorano il problema, ma lo spostano in mille cavilli e nel fatto che una legislazione dettagliatamente descrittiva permette di dire che situazioni simili ma non perfettamente assimilabili a quelle descritte non siano reato (sono sconvolto dal fumo che circonda la deducibilità di un sacco di cose).
    risultato: legge sempre 1 passo indietro, un sacco di azzeccagarbugli rubasoldi e più anarchia che in una comune allo sbando. skifo, con tutto il rispetto per le comuni, ovviamente ;)

    condivido assolutamente che la mia moralità non si misurerà mai con nessuna legge.
    dissento apertamente sul fatto che la legge sia al passo coi tempi, perchè la mia impressione è che "conosca" gli argomenti, ma li interpreti in modo distaccato dal mondo del cittadino (quasi nessun ente produce o accetta firme elettroniche, che cmq la gente non sa cosa siano, si puniva con la galera il p2p quando è evidentemente una questione amministrativa e si è arrivati all'assurdo che se faccio la stessa cosa con un altro mezzo sono meno punito, si scrivono tabelle per gli stupefacenti che vengono aggiornate in perenne ritardo, per non dire senza analizzare, sulle tendenze del mercato, e questo solo per la piccola fetta di mondo che mi riguarda).
    però è vero: la percezione della gente è che siano + indietro di quanto non siano, invece sono quasi allineati ma in un universo parallelo.
    c'è da dire che anche in un mondo ideale la legge resta 1 passo indietro, perchè non si può pensare di legiferare su qualcosa che non c'è o che non ha dei limiti definibili, se non per massimi sistemi, che...beh, ricominciate a leggere il commento da metà: sono entraro in ricorsione sulla giurisprudenza :))

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  5. "però è vero: la percezione della gente è che siano + indietro di quanto non siano, invece sono quasi allineati ma in un universo parallelo"
    non solo sono molto confuso da questo sistema, ma resto anche convinto dell'assoluta malafede dei politici che quando possono legiferano prima per interessi personali e poi per i cittadini, ecco che l'universo parallelo a volte è volutamente parallelo... giusto per aggiungere una buona dose di ebraica paranoia ;-)

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