17 giu 2008

Italia - Francia / il giorno

Oggi non si parla di altro. E per me e' soprattutto una partita speciale! Vero e' che ci sono abituato a questa sfida, l'ultima volta ero proprio in questa zona quando La Squadra', come viene chiamata qua, si e' laureata campione del mondo.

Innanzitutto preciso subito, per chiarezza, che il mio cuore calcistico ha sempre battuto Italia (capirete quindi l'immenso godimento nel bere champagne, rigorosamente offertoci, in quella notte d'estate 2006...).

Oggi pero', c'e' qualcosa di molto diverso dentro di me. Oggi non si gioca solo Italia - Francia. Oggi, io vedo, io sento, un confronto tra il mio passato e, spero, un bel futuro.
Mi sono gia' azzardato al parallelo calcistico per dipingere una metafora tutta italiana (Mancini - Alitalia), ed oggi mi si ripropone nel suo splendido cinismo.
Ad iniziare dallo stato d'animo: leggendo i giornali italiani mi sono fatto l'idea di disillusione. La partita Italia - Francia, sara', una partita fine a se stessa. Carica di tensione ma con poca speranza di successo, per entrambe le squadre. All'opposto qua si spera, eccome se si spera. Si da quasi per certo che chiunque vinca questa sera passera' il turno... E come faccio, a non pensare alla rassegnazione che vivo e respiro tornando in Italia? Roma, Milano, Genova, provincia o grande citta' che sia, i miei amici, i miei conoscenti, mi fanno respirare rassegnazione. Nella migliore delle ipotesi indifferenza per il futuro che gli aspetta. L'ho vissuto anche io, a 7 mesi di distanza me ne rendo conto. E mi rendo conto dell'atmosfera diversa che respiro qua (tranquilli, nessuna allusione all'igene personale), semplicemente piu' risolutiva... quanto a lamentele tra italiani e francesi fanno a gara a chi ne ha di piu', ma alla fine del discorso, sono sempre i francesi a chiudere con un cambieremo il passo! Vero o falso che sia, realistico o meno...
La mia sega mentale prosegue con le formazioni, e vedo una nazionale di galletti dove conto ragazzi di 18, 19 e 21 anni, titolari o quasi. Roba buona (per ora). E realizzo cinicamente che la nostra under 21 e' tra le piu' forti pari eta' d'Europa, svelato l'arcano: nelle altre nazioni, gente come Ribery, Rooney, Torres, gioca in nazionale maggiore a 18 anni, io mi ricordo di Pirlo in under 21 quando ancora aveva 23 anni!!! E la sparo grossa, un mio collega, 29 anni, nato a Dakkar, vita non proprio facilissima (padre nelle poste e madre non so cosa), e' proprietario di due case in costa azzurra. Due mutui. Vado avanti? Molti miei colleghi hanno gia' figli, e moglie/compagnia casalinga: un solo stipendio, una famiglia. Questa e' la novita' della settimana: il mio altissimo manager si e' dimesso, ed il suo posto e' stato assegnato al mio attuale responsabile: 27 anni. Come non tornare all'ottimismo? Come non pensare che non ci sia una relazione? Se e' vero che i maturi portano la saggezza e' anche vero che i giovani portano il fermento ed il dinamismo... E non commento neppure il fatto che un giovane selezionatore preferisca un trio di vecchie glorie (piene di orgoglio e di classe) al trio che con incoscienza e follia (e polmoni) ha portato una squadra, altrimenti mediocre, a traguardi importanti.
Non sono piu' tanto giovane, e qua me ne rendo conto. E provo risentimento pensando a quanto tempo ho perso cercando fortuna in patria: un paese che ha paura e che non si fida dei suoi giovani (stendiamo anche un velo pietoso sulla qualita' dei giovani, ma anche su questo argomento, non distinguo nitidamente la causa dall'effetto).
Quando due anni fa La Squadra ha vinto il mondiale, ho visto sfotto' e prese in giro, sportive e non, ai nostri vicini. Eravamo i campioni del mondo e ci bastava questo. Un intero popolo anestetizzato da questa euforia. Due anni dopo le due nazioni hanno avuto lo stesso aumento di inflazione. Stiamo messi uguali? Inizia il declino della Francia? No. Almeno non ancora. La relazione di quest'anno dichiara che l'aumento dell'inflazione in Francia e' legato agli investimenti della nazione in campo energetico: pare che abbiano raggiunto con due anni di anticipo la riduzione delle emissioni rispettando il protocollo di Kyoto, ora stanno lavorando per il quadriennio 2008-2012; come ci siano riusciti, da cittadino, non mi interessa. Lo hanno dichiarato e nel bilancio non ci saranno le multe per il non rispetto del protocollo firmato; la Francia e' ora uno dei maggiori produttori europei di energie rinnovabili, secondi alla Germania; questa energia (elettrica) copre una parte cospiqua del fabisogno (la Francia non produce gas, in casa tutto funziona ad elettricita'), c'e' stato un aumento del prezzo si, ma giustificato da investimenti. Il divieto di vendita dei sacchetti di plastica ha ridotto drasticamente la quantita' di rifiuti ed il fabisogno di plastica stessa, ed in generale mi accorgo di una certa attenzione per l'ecologia.
Onestamente mi chiedo se queste siano bufale o meno, solo il futuro mi potra' rispondere e per ora (da buon ebreo paranoico) resto malfidente.
Quello che proprio non riesco a capire e' come sia possibile che con tutte le minchiate che ci sparano i media nostrani non siano capaci di inventare minchiate altrettanto colossali, almeno come effetto placebo ... non chiederei neppure molto... magari chissa', la gente ci crede ed a Napoli si potrebbe iniziare la differenziata?
Purtroppo non e' cosi' facile come buttare una palla in rete... per questo, da francese, mi voglio illudere che il vero successo (il passaggio del turno), anche questa sera, dipendera' solo ed esclusivamente da noi...

1 commento:

  1. Caro JJ, come al solito tocchi ancora i tasti dolenti d'Italia...chissa' ora che abbiamo battuto la Francia (e abbiamo visto la partita in diretta su ESPN...), gli Italiani avranno ricevuto un'altra iniezione di anestetico, che durera' per qualche settimana... noi Italiani siamo davvero low-maintenance: dacci una vittoria di calcio e ci scordiamo la merda in cui nuotiamo...
    p.s.: pubblichero' la mia ricetta carboanara vegan...
    Hugsies!

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