7 set 2007

V-Day / Considerazioni personali.

Oggi si :-)
Vinco la noia e l'apatia e mi rimetto in tastiera per un nuovo post.
Questa volta, voglio spendere un commento sull'imminente vaffanculo-day.

Premetto che non mi sono ancora fatto un'idea sulla manifestazione.

Le premesse etiche mi stanno bene, la base ed il sostegno del quale gode il buon Grillo un po' meno.

Su Grillo penso un gran bene, come comico, come libero pensatore, come un esempio da seguire quando si tratta di pensare, denunciare, far pensare.
Su Grillo, come politico (di fatto lo è, volente o nolente), come guida di un movimento, come figura pubblica con responsabilità su quello che dice e quello che promuove, ho tanti dubbi.

Questa iniziativa mi lascia freddino.
Mi piace:
- manifestare a questa classe politica che ne abbiamo piene le palle di vivere in un paese in difficoltà mentre loro si comportanto da privileggiati e fanno valere i loro privilegi;
- manifestare loro che mettiamo in dubbio la loro onestà politica e la loro moralità ipocrita;
- manifestare contro la loro mediocrità, mancanza di coraggio, voglia di mantenere questo apparato burocratico e civile schizzofrenico e pro-furbetti;

Non mi piace:
- ...
- ...
- solo manifestare contro.

A dire il vero, ci sarà una proposta. Verranno raccolte le firme per una legge ... popolare.
Praticamente contro. Ancora.
Non mi piace il populismo e cerco anche di stare attento a non scadere in populismo quando mi faccio prendere da foga e sentimenti irrazionali (politicamente e socialmente parlando). L'idea che un comico, proponga una legge contro, e che per farlo, chieda un sostegno popolare, mi infastidisce.

Sia ben chiaro che il bersaglio contro il quale BeppeGrillo si impunta, è anche il bersaglio del mio odio. Sarei felicissimo di vedere Casini, Cesa, BONDISCHIFANICALDEROLIRUTELLIFASSINO-D'Alema cacciati a calci in culo.

E sono un accesissimo sostenitore dell'azione, per cambiare, dare inerzia ad una situazione statica e polverosa.

Ma in questo caso sono preoccupato.

Prima di tutto dall'inutilità del gesto. Una manifestazione sterile, senza alcuna speranza di successo, se non quella che a Roma degeneri in un corteo che vada ad occupare i centri del potere politico (affascinante, una rivoluzione!).

La migliore delle ipotesi, che questa proposta venga accettata e discussa, ecco, questo mi preoccupa.

Dopo ci saranno (forse) nuovi politici, con la fedina penale illibata che resteranno in carica due legislature. Ma basta questo a garantire che l'ipotetica nuova classe politica saprà fare il suo lavoro? Saprà farlo onestamente? Saprà governare senza più perdere tempo a litigare? (citazione) Una classe politica conscia che destra e sinistra sono solo direzioni e che ad elezioni finite TUTTI dovranno dare il loro contributo per il bene della nazione?

Onestamente non penso. Onestamente ho pochissima fiducia nell'italiano. Onestamente, sono sicuro che la nuova classe politica sarà ancora lo specchio dell'italiano medio, sarà un ultrà, chiuso di fronte all'opinione degli altri, tutto chiesa calcio e baciamano, pronto a reclamare i suoi diritti, far valere privilegi, e soprattutto MAI responsabile delle proprie azioni.

Una legge, una rivoluzione, così palesemente distruttiva porterebbe secondo me solo una nuova classe di sciacalli, più furbi, più evoluti, più veloci.

Però, che storia, un comico riesce a portare qualche italiano in piazza per motivi diversi dal calcio, era dai tempi dello sciopero generale contro l'abolizione dell'articolo 18 che non sentivo tanto fermento attorno a me...

2 commenti:

  1. riporto qui, in versione tagliata, un commento a riguardo che ho fatto su questo post di un altro blog.

    tanto vale portare avanti il discorso su più fronti disgiunti ;)

    eccolo:

    purtroppo vedo la nostra generazione come una banderuola al vento. ci interessiamo dell’ambiente solo se bono partecipa al live earth, delle adozioni a distanza solo da quando l’angelina e madonna hanno montanto il loro teatrino…e della disonestà della classe politica da quando ne parla grillo.

    se parlasse di un qualunque altro problema, non troppo cervellotico, se scegliesse un qualunque altro bersaglio facile (dai sù, dire che chi ha per lavoro le mani in pasta tutto il giorno è facile che le abbia sporche a fine giornata è facile quasi come vincere la partita di quela pubblicità 1000 contro 11) avrebbe lo stesso seguito.

    la “gente” non ne sapeva niente prima, non ne saprà niente dopo e non ne sa nulla durante (quanti dei partecipanti al V-day sanno quanti condannati in 2° grado ci siano nel partito che hanno votato alle ultime politiche? …ooops). è un gioco delle parti, che trova la sua giustificazione, a mio avviso, nel fatto che fare spettacolo è il mestiere di grillo. ha avuto la sua risonanza, la sua notorietà è salita, ha raggiunto gente che altrimenti non l’avrebbe sentito e magari ha ottenuto qualche hit in + sul suo sito.

    ci crede? non ci crede? è un “eroe”? è un fantoccio? boh. impossibile saperlo.

    ma se morisse domani d’infarto e il prossimo V-day lo organizzasse mario verdi (chi???) non farebbe più di 200 partecipanti nel mondo, anche contando quelli che casualmente passeggiano per le piazze interessate! non è l’idea che tira, è il personaggio. e qui casca il solito asino da 5 quintali…

    …diciamocelo, di “personaggi che tirano le folle”, nel 1900, ce ne sono stati molti, e quasi tutti rientrano anche nella categoria dei “troppi”.

    meglio che continui a far ridere la gente, stimolando riflessioni, magari sempre su argomenti politici, che mettersi a fare il leader della piazza…

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  2. Idem...

    Premesso che
    - io adoro Grillo,
    - apprezzo che qualcuno che si puo’ far sentire lo faccia, a prescindere dal suo tornaconto calcolato o meno, proprio per sensibilizzare anche chi ascolta solamente gli U2 o guarda solamente Zelig, perche’ si sente annoiato o smarrito’ di fronte ai Ballaro’ o ai Report,
    - non mi sento affatto addosso un vuoto di ideali, che a quanto pare ha colpito piu’ la nostra generazione di altre, perche’ ritengo che la spinta al voler un mondo migliore o comunque diverso non derivi solo dalle condizioni in cui si e’ cresciuti (denominatore comune di una generazione piu’ agiata), ma che nasca da dentro, come bisogno fisiologico,
    - secondo me “politica” e “politici” sono argomenti ben distinti, e quindi e’ possibile benissimo essere interessati alla prima mantenendo il proprio totale disgusto per i secondi,

    vorrei ribadire che mi piacerebbe almeno, “almeno”, la trasparenza. Accanto al nome del candidato, magari sui manifesti elettorali, le sue precedenti condanne, lasciando al popolo la facolta’ di decidere o meno se farsi rappresentare da qualcuno che, eventualmente, puo’ essersi anche ravveduto dei suoi “errori”.

    Saluti!

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